AD MCMXXXVI
Idee
che nascono spontanee
e poi si fondono
accavallandosi ai mille pensieri
del quotidiano vivere
a volte brillanti
altre sciocche
spesso fugaci ed effimeri bagliori
oscurati dall'imbuto del tempo
che non basta mai
Idee
che dissolvono come sogni
alle prime luci del risveglio
pensieri senza nome
senza colore
senza voce
senza
eppure
alcune rare immagini
sembrano rifiutare
l’oblio del grande calderone
dei pensieri dispersi
e
come dotate di vita propria
si ripropongono
con cadenze sempre più assidue
arricchendosi di forme
di particolari
di suoni
sono queste
le idee
che trovano la forza
per parlarmi dentro
con una voce
che non è la mia
è da queste voci
che a volte nascono
storie
racconti
che non possono essere
taciuti
cieco e sordo
da intere settimane
ignoravo le immagini
che ora
vivono in me
nell’impellente desiderio
di raccontarsi
del resto
come ignorare
quella giovane e bella donna
timida
che nella fredda e buia notte romana
percorre guardinga
a passo svelto
la strada che
da largo Leopardi,
attraverso i portici di una piazza Vittorio
dall’immenso mercato deserto
e dagli alberi che
accarezzati dalle tremolanti lanterne
proiettano ombre inquietanti,
la conduce fino al grigio
immenso stabilimento
proprio di fronte l’ingresso delle ferrovie laziali
con i suoi trenini traballanti
ed ciuffi d’erba alta che crescono pigri
tra le lignee e consunte traversine.
L’alba è ancora lontana
ma il lavoro non aspetta
e Nina
assonnata
infreddolita
si volta verso la finestrella del quinto piano
dove un cenno della mano
che si agita nell’ombra
in un saluto preoccupato
le trasmette il calore
dell’invisibile
avvolgente
sguardo materno
che un po’ riscalda
quella fredda notte di marzo
del 1936
…
È una storia che vuole farsi raccontare
è una bella storia
spero di saperla
raccontare
come merita
perché Nina
è una persona speciale
ed il suo mondo
meriterebbe parole più belle
di quelle che ho
ma so che Nina mi perdonerà…
lo spero…
5 Comments:
un inizio
ha la meravigliosa libertà
di un inizio.
sarà.
A.
Lupo.
Siamo qua per seguirti in quella [i]fredda notte di marzo del 1936[/i]
accanto a Nina e a quel che le accadde da lì in poi. Finché il Lupo vorrà raccontare.
Continua a raccontare, dunque.
Se smettessi non ti perdonerei.
Bri
grazie ragazzi
spero di non perdere di vista Nina
ed il suo mondo
nel gran "casino"
del mio:-D
Raccontaci lone ancora...portaci nel sogno di Nina, nel mondo di un essere speciale che sa vivere sollevando veli e accettando la verità anche se è dura...
Ciao lone,a presto Enza
sollevando veli
sulla dura verità...
ecco
è proprio di questo
che vorrei narrare
cercherò parole
e stile
sperando evidenzino
una storia
che già c'è...
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