18 novembre 2005

AD MCMXXXVI


Idee
che nascono spontanee
e poi si fondono
accavallandosi ai mille pensieri
del quotidiano vivere

a volte brillanti
altre sciocche
spesso fugaci ed effimeri bagliori
oscurati dall'imbuto del tempo
che non basta mai

Idee
che dissolvono come sogni
alle prime luci del risveglio
pensieri senza nome
senza colore
senza voce
senza

eppure
alcune rare immagini
sembrano rifiutare
l’oblio del grande calderone
dei pensieri dispersi
e
come dotate di vita propria
si ripropongono
con cadenze sempre più assidue
arricchendosi di forme
di particolari
di suoni

sono queste
le idee
che trovano la forza
per parlarmi dentro
con una voce
che non è la mia

è da queste voci
che a volte nascono
storie
racconti
che non possono essere
taciuti

cieco e sordo
da intere settimane
ignoravo le immagini
che ora
vivono in me
nell’impellente desiderio
di raccontarsi

del resto
come ignorare
quella giovane e bella donna
timida
che nella fredda e buia notte romana
percorre guardinga
a passo svelto
la strada che
da largo Leopardi,
attraverso i portici di una piazza Vittorio
dall’immenso mercato deserto
e dagli alberi che
accarezzati dalle tremolanti lanterne
proiettano ombre inquietanti,
la conduce fino al grigio
immenso stabilimento
proprio di fronte l’ingresso delle ferrovie laziali
con i suoi trenini traballanti
ed ciuffi d’erba alta che crescono pigri
tra le lignee e consunte traversine.

L’alba è ancora lontana
ma il lavoro non aspetta
e Nina
assonnata
infreddolita
si volta verso la finestrella del quinto piano
dove un cenno della mano
che si agita nell’ombra
in un saluto preoccupato
le trasmette il calore
dell’invisibile
avvolgente
sguardo materno
che un po’ riscalda
quella fredda notte di marzo
del 1936



È una storia che vuole farsi raccontare
è una bella storia
spero di saperla
raccontare
come merita
perché Nina
è una persona speciale
ed il suo mondo
meriterebbe parole più belle
di quelle che ho

ma so che Nina mi perdonerà…

lo spero…

5 Comments:

At venerdì, 18 novembre, 2005, Anonymous Anonimo said...

un inizio
ha la meravigliosa libertà
di un inizio.

sarà.

A.

 
At venerdì, 18 novembre, 2005, Blogger Brigatta said...

Lupo.
Siamo qua per seguirti in quella [i]fredda notte di marzo del 1936[/i]
accanto a Nina e a quel che le accadde da lì in poi. Finché il Lupo vorrà raccontare.
Continua a raccontare, dunque.
Se smettessi non ti perdonerei.

Bri

 
At venerdì, 18 novembre, 2005, Blogger lonewolf said...

grazie ragazzi
spero di non perdere di vista Nina
ed il suo mondo
nel gran "casino"
del mio:-D

 
At sabato, 19 novembre, 2005, Anonymous Anonimo said...

Raccontaci lone ancora...portaci nel sogno di Nina, nel mondo di un essere speciale che sa vivere sollevando veli e accettando la verità anche se è dura...
Ciao lone,a presto Enza

 
At domenica, 20 novembre, 2005, Blogger lonewolf said...

sollevando veli

sulla dura verità...

ecco

è proprio di questo

che vorrei narrare

cercherò parole

e stile

sperando evidenzino

una storia

che già c'è...

 

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