Elezioni
La campagna elettorale è ufficialmente iniziata
anche se, ormai da settimane, il clima politico,
già normalmente tendente all’intolleranza reciproca
al protagonismo fine a se stesso
alla propaganda politica
ed alle manovre ostruzionistiche a tempo indeterminato,
ha subito una virulenta escalation
di toni e di contenuti
e allora ecco ripartire il teatrino
triste ma, a quanto pare, irrinunciabile
dei confronti televisivi
delle menzogne incrociate
dei dati certi
ma sempre confutabilissimi
degli scheletri nell’armadio
che ballano abbracciati ad entrambe le fazioni
e poi, come se non bastasse,
ecco gli attacchi paralleli
gli avvisi di garanzia
le intercettazioni
gli avvisi di garanzia
gli arresti eccellenti
e tutto il resto del circo
politico
che pure la magistratura
organo teoricamente indipendente
non riesce a fare a meno di organizzare
ed ecco che invece di programmi
di soluzioni ai problemi
tanti
degli italiani
si finisce col parlare
di Berlusconi
dei suoi amici
dei suoi nemici
quasi che davvero
tutto il mondo
fosse con
o contro
così
invece di confrontarsi su un futuro
di cui nessuno
né a destra né a sinistra
sembra aver capito niente
si finisce in trincea
a combattere sul passato
soprattutto quello remoto
ed ecco così tornare in auge
il Duce
così come Stalin
il disgraziato ventennio fascista
ed i comunisti “mangiabambini”
i lager
e le foibe
il nero
e il rosso
don Camillo
e Peppone
e mi perdoni Guareschi per l’offesa
di paragonare le sue due icone narrative
d’un’Italia che non c’è più
con lo squallido teatrino
offerto dai politici
del nostro tempo…
un’ultima cosa mi preoccupa
e non poco
proprio oggi leggevo
dei vari sondaggi
che danno vincente questo
piuttosto che quell’altro
quasi che
(forse senza quasi)
i politici, divoratori di voti
dicessero o facessero
non quello che pensano
ma piuttosto quello che sembra piacere
al popolo dei sondaggisti
che poi, forse, influenzano la gente
alla faccia della par condicio
e del diritto al voto
beh, io non voglio
assolutamente
che chi mi governa
o vorrebbe governarmi
col contributo del mio voto
mi racconti quello che crede mi faccia piacere
io voglio la verità
pure quella dura
e voglio scegliere
perché un’idea di governo
non è un azienda
che può vivere
anche solo grazie alla fama
del suo marchio
pubblicizzato fino all’inverosimile
qui si parla
o si dovrebbe parlare
di futuro
ed il futuro
è una cosa seria
o così dovrebbe essere
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