Ombre
Ombre
scivolano silenti
penetrando
le oscure trame della notte
la mia notte
insonne
fruscio
di artigli nascosti
forme
ripugnanti, squamose
le intuisco
come grigie parvenze
nella cinerea oscurità
predatori d’anime
in agguato
per ghermire sogni
che irradiano luce
nel fitto buio
della “nostra” vita
la nostra
la mia
la loro
vita
imprescindibilmente condivisa
con osceni demoni
ombre
grigie
né luce né buio
né bene né male
grigio
senza forma
senza colore
mai bianco
mai nero
non sei niente
e per questo di odio
non ho forza
né fede
che possano darti luce
né equilibrio
sull’invisibile filo
che attraversa le ombre
ombre,
mezza luce
che rivela gli improvvisi bivi della vita
mezzo buio
che nasconde la meta dei possibili viaggi
odio
essere consapevole della scelta
al buio
impotente vacillo
mi fermo
m’impunto
vorrei essere incosciente
con l’ anima priva di occhi,
accidentale protagonista
di una vita per caso
ignaro d’ogni via
rotolare
leggero
nel grigio
che avvolge
proteggendomi
dissolvendo in nero
adesso
4 Comments:
Ho letto, come sempre puntuale, approfittando della gentilezza degli amici che mi ospitano a Roma. Non posso scriverti ,ora, quello che sento di dirti. Sai meglio di me quali sono i ritmi di questa grande città. Ma hai detto cose che aprono in me una sorgente infinita di pensieri...Al mio ritorno a casa ti dirò...A presto sweetwolf
grazie enza
aspetterò con ansia
le tue parole
:-)
non funziona
Siamo funamboli sul filo della Vita.
Camminiamo sul filo retto della nostra Vita dal quale si diramano tanti altri fili, i bivi dinanzi ai quali siamo continuamente chiamati ad operare delle scelte, scelte che influenzeranno il corso della nostra esistenza.
Camminiamo sul filo della Vita intessuto da tanti altri fili,gli incontri che per un ignoto destino ci accompagnano.
Percorriamo dunque il nostro filo oscillando ora da una parte ora dall'altra (il bene e il male, il bianco e il nero, la luce e le tenebre)cercando sempre di rimanere in equilibrio, cercando di imboccare la strada giusta davanti ad ogni bivio e di non passare indifferenti sui fili(le vite) degli altri, facendo tesoro delle esperienze fatte ad ogni incontro siano esse positive o negative.
Al funambolo capita di vacillare, di impuntarsi e fermarsi, ma capita anche di cadere, di farsi male...all'inizio il dolore lo sconvolge,lo disorienta ma poi lo rende più cosciente, più forte, pronto a spiccare il salto che lo riporterà sul filo adamantino intessuto dagli infiniti colori della Vita, e allora il funambolo capirà che non può restare l'incosapevole spettatore della sua "evoluzione" ma cosciente protagonista con gli occhi dell'Anima pieni di Luce.
Un abbraccio...a presto, Enza
Posta un commento
<< Home