20 marzo 2006

Com'eravamo (diario, novembre)


giorni
di pieno e di vuoto
che si alternano pazzi
giorni
infiniti esauriti
caduti
sbagliati
giorni
che finiscono in piena luce
e ricominciano
al buio
e la marea nascente
oblia le forme
di inquietudine
montante
e l'immenso
mi appare stranamente
più vicino
più confuso
credo d'intuirne
gli inesistenti confini
come illusioni di scienza
o follia
d'amore

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