31 gennaio 2006

Il tempo della mia vita


Venne il tempo dei numeri
e dei frammenti di vita
avuti e d’avere

venne il tempo delle salite
quelle dure ma vere
da percorrere insieme

venne il tempo dei progetti
come tasselli incastonati
nella strada dei sogni

venne il tempo inatteso
desiderato, improvviso
perduto, sospeso

venne il colore
dipingendo parole
di melodie soavi

e poi venni io
musicista inventato
di spartiti smarriti

suonai ad orecchio
l’arcobaleno di voci
illuminante la via

e seppi vincere
un riflesso brillante
mai più solo

28 gennaio 2006

Giallorosso




Giallorosso

come il ricordo

del presidente Viola

che l’amico Antonio

mi fa l’onore di ospitare

nel suo bellissimo

bar sport

27 gennaio 2006

Perso


Dove sono… finito?

Me lo domando spesso,
ogni volta che mi perdo
nel cercar sopravvivenza
all’umana essenza
che mi vorrebbe
protagonista e autore
e mi scopre, sovente
inerte testimone
confuso dall’eco
che vibra nel vuoto
in cui vago.

Dove sono… finito?

Ho tante risposte
sempre diverse
ognuna esatta
tutte sbagliate

Dove sono… finito?

Oggi,
mi cerco in un sogno
che morde le dita
con cui vorrei afferrarlo.

Oggi,
il dolore che sento
mi riscopre vivo
nel desiderio amato.

Oggi,
ovunque io sia finito,
ho infine compreso
nel mio destino
l’eterno cercare
che mai sarà
finito

17 gennaio 2006

Solo


Solo
seduto ad aspettare la vita
impegnata, come sempre
a viversi da se

niente di nuovo
sotto lune e sotto soli
che s’inseguono
in cieli messaggeri
del tempo che passa

vita
dispersa in bocconi
che sbriciolano
in mondi diversi
separati
tra loro

lontani
da mio essere
uomo
solo

alla ricerca
perenne
disperante
disperata
di equilibri
sui sentieri
nebbiosi
che attraversano
me

cerco
il senso di vivere
nell’amore
lontano
che rapisce senno
donando
speranza

in un tempo
senza assenza

dove l’uomo
solo
possa dirsi
solo
uomo

15 gennaio 2006

Costruttori di parole



Non mi son dimenticato di voi
così come non potrei dimenticarmi di me stesso
né del piacere di scrivere

proprio pensando e leggendo di scrittura
e pensando all'importanza della forma rispetto al contenuto
mi son reso conto che esiste un artigianato della scrittura

credo sia utile e giusto limare la forma
rendere fruibile e musicale un testo
purchè questo non significhi barare sul contenuto

chi scrive deve aver qualcosa da dire
per me non conta solo a chi
piuttosto il perchè
si voglia
scrivere

e cosa si voglia raccontare
cantare
dire

senza contenuto
la forma si può limare così tanto
da renderla
uno splendido involucro
colmo di niente

e scrivere di niente
magari benissimo
mi sembra un esercizio
inutile
e triste

molto inutile
molto triste

07 gennaio 2006

Spento


la tana è rimasta deserta per giorni
mentre il lupo ha vagato chissà dove
alla ricerca, più che altro, di se stesso

capita a volte che il lupo si perda
nel folto del suo bosco
e diventi sordo e cieco
incapace di ritrovare la via
per una tana
che neanche ricorda di avere

odori tutti uguali
spogli alberi grigi ovunque
e piste che girano in tondo

a volte il lupo pensa alla vita
e si sente stanco
anche se non ha mai capito
se è lui a stancarsi della vita
o sia la vita ad esser stanca di lui...

poi passa
e il lupo ritrova la strada
la sua tana è deserta
il fuoco è freddo

sotto la cenere
un po' di brace è ancora viva
e aspetta solo un soffio d'aria
per tornare a bruciare

il lupo, stanco dal suo viaggio
non ha più fiato da soffiare
e ricopre la brace
per non farla morire

si sdraia ansimante
sorride alla luna
gli occhi nel cielo
per una stella caduta

la brezza fresca
gli scuote la coda
narrandogli un domani
nel quale sul fuoco
arderà
un'altro giro di vita