31 marzo 2006

Un passo stanco


Un passo stanco
sempre assonnato
mi trascina a forza
nel giardino incolto
della terrena esistenza
velata di nebbie
neonate e stanche
di versar torrenti
grigi di lacrime
che screziano d’ombra
i fragili petali
pallidi e slavati
affamati d’estate
di brezza marina
e torrido sole

un passo stanco
su petali sparsi
da fiori timidi
nell’arido giardino
incolto
dove semino distratto
ogni speranza
che celi in se
il miraggio
d’una gemma
brillante
di vividi colori
d’arcobaleno
infinito

29 marzo 2006

Destino


Anni intensi

sofferti o vissuti

inseguendo giorni

vuoti di senso

colmi di guai


anni intensi

patiti o goduti

cercando nel mondo

destini compiuti

adatti per noi


anni intensi

persi o trovati

confusi nel sogno

riflesso d’un pozzo

che non brilla mai


anni intensi

sofferti e vissuti

trovando infine

che l’intero destino

è dentro di noi

28 marzo 2006

Bollicine...


Sangue
rosso e vischioso
dipinge forme ambigue
sull’osceno marmo
polveroso e screziato
da piccole gocce
fluide e tremolanti
che ramificano sul vetro
frantumato al suolo
in miliardi di schegge

Gocce
rosso sangue
su immagini grigie
consunte
nel bianco senza luce
nel nero famelico
crudele
accentratore d’ombre
che rubano sogni
d’un sorriso
cucciolo e splendente

Impronte di mani
come artigli
orrendi
incrostati di sangue
offendono la vita
con i gesti laidi
sporchi e maledetti
di innaturali rituali
malefici

demoni d’odio
grondanti di sangue
che non scolora
affamati di carne
che non sazia

demoni d’odio
nascosti
in agguato
cercan di trionfare
nel principio del male

li vedo
li sento
li cerco
li affronto

e

stavolta

sono io
il più forte

27 marzo 2006

Tenebre


Tenebre
s’insinuano lievi
nel tessuto grezzo
e prezioso
del desiderio
incontrollabile e sublime
d’unione
eterna
di spirito e sangue

rosso di desiderio
rarefatto
negli immensi vuoti spazi
di deserto bruciato
che dilagano
sterili e bianchi
nella forzata assenza
di quei sorrisi
invocati a scioglier
per sempre
le dighe del cuore

tenebre
in agguato
ai confini dell’incoscienza
predatrici fameliche
di tempo
di sogni

tenebre,
nere come catene
imprigionano
sulla sterile sabbia
un battito d’ali
sognato nel blu cobalto
della notte
baciata di luna
e ammantata di stelle

tenebre
e nebbia
a confonder lo sguardo
ingannando la logica
ma non i cuori
affannati
indomiti
vibranti e possenti
impavidi

nell’affrontar dei tanti demoni
il più potente eroe
la paura
di vedere sfiorite
le neonate ali
d’angelo
rubate al cielo per volare
su miserie di vita
sospesa
punita
lentamente suicidata
a cui mai più dovrem tornare

tenebre
che non possono incrinare
l’armatura di fede
che protegge
i sentimenti
come essenza pura
di quel mondo da scoprire
insieme

tenebre
nere
squarciate di rosso
celeste
blu

bianco…

no, bianco mai più






25 marzo 2006

Vita


Una vita
vissuta come spazio
da riempire
d’esperienza
d’emozioni
di sogni

una vita
la mia vita
nasce e cresce
poi un giorno
muore
soffocata
o implosa

no, non è la stessa cosa…

il respiro negato
schiacciato
risucchiato
dal tornado dei sentimenti
uccide
ma dona un senso
al tempo che batte
nel complesso meccanismo
del mio cuore
che sarà forse ucciso
dalla vita
che si compie
e si realizza
sublimando davvero
nell’immenso
che mi avvolge
col lunare mantello
iridescente
dei sogni
vissuti

no, non è la stessa cosa…

implodere nel vuoto
del proprio sentire
senza senso
l’emorragia del tempo
che gronda inarrestabile
nel silenzio
e nell’indifferenza
dell’oblio
di se stessi
unico muto testimone
dell’inutilità
del complesso ingranaggio
di carne e sangue
senz’anima
indegno d’esser detto
vita

no, non è la stessa cosa…

una vita
la mia vita
nell’innaturale equilibrio
tra respiro ed oblio
trova senso
oggi
in quella falce di luna
che intrepida
scava spiragli tra le nuvole
e si riflette
nel mare brillante
dell’anima tua

22 marzo 2006

Schegge



Schegge taglienti
brillanti di cristallo
infrante
col grigio metallo
dell’ignoto ingranaggio
furioso.

Schegge taglienti
squarciano d’arcobaleno
tenebre
che vibrano sorde
al suono che scarnisce
morboso.

Schegge di luce
nell’ombra densa
fluttuano
per obliare il tempo
smarrito nel cammino
faticoso.

Schegge d’esistenza
impazienti di ricompor
la sfera pura d’essenza
e fiamma di rosso cuor
che incendiò l’anima mia
prima di smarrir la via.


20 marzo 2006

Com'eravamo (centoparole, agosto 2004)


San Lorenzo.

Un’onda s’infrange.
Timida serenata cantata al cielo,
sotto un manto di stelle ed una pallida luna.
Uno sciame di luci riempie la scena.
Colmando di meraviglia gli occhi ed il cuore.
Quanti desideri volano verso l’immenso.
Gelosamente custoditi nelle profondità dell’anima.
Eppure liberi di inseguire i sogni.
E quanti ne ho inseguiti io di sogni.
Cullando segretamente la speranza di una vita d’amore.
Passano gli anni.
E la baluginante pioggia celeste è sempre lì.
Anche io ci sono.
Più grigio e disincantato.
Senza un vero amore.
Ma un desiderio mi rimane.
Continuare a sognare.

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Com'eravamo (diario, ottobre)



Infinito
dissolve in blu
tempo
raggomitolato in se
in me
vuoto
d'immenso atteso
sperato
amato

astro di luce
immobile
odio
e freddo
fisso chiodo
solo
volo
in cieli grigi
oggi
tutto spento
non mi pento
resisto
insisto
esisto

bianco...
bianca pagina
armageddon
zerozerozero
riparto da lì
bianco e zero
sotterro
veleni
dolori
malori
umori

bianco
bianche mani
intingo nel blu
dipingo
cieli nuovi
di stella amata
nuoto
in mari lontani
di colori
senza confini

oggi
bianco ma poi
rosso d'amore
e cieli blu
desideri
realtà
sublimeranno
indissolubili
e nessun mondo
potrà togliermi
il respiro
del tuo respiro
mai più...

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Com'eravamo (diario, novembre)


giorni
di pieno e di vuoto
che si alternano pazzi
giorni
infiniti esauriti
caduti
sbagliati
giorni
che finiscono in piena luce
e ricominciano
al buio
e la marea nascente
oblia le forme
di inquietudine
montante
e l'immenso
mi appare stranamente
più vicino
più confuso
credo d'intuirne
gli inesistenti confini
come illusioni di scienza
o follia
d'amore

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17 marzo 2006

Trasparente


Trasparente,

come acqua di sorgente

sorbita a sorsi leggeri

per dissetar l’arsura

arida di deserto

che abitava l’abisso

del mio essere

un fantasma d’uomo.


Trasparente,

come ghiaccio che fonde

e libera il respiro

vibrante sincrono

al melodioso fremito

della gioia di vivere

che sgorga travolgente

dall’amore di te.


12 marzo 2006

Apolide



Apolide
è così che mi sento
oggi più del solito

oggi
che il fumo dei falò
mi parla di guerriglia
in una Milano
che mai avrei voluto vedere
così…

queste non sono idee
questa è guerra
che colpisce
non i simboli attaccati
bensì la gente
“normale”

gente furiosa e spaventata
che chiederà repressione
controproducente
anche e soprattutto per chi
vorrebbe una società diversa
magari basata su altri valori
di appartenenza sociale
che non si può imprimere
col fuoco
sulla pelle degli altri cittadini

destra contro sinistra
o piuttosto
tutti contro tutti
in un crescendo di idiozia
generale

se questo è il mio paese
io, sono apolide

07 marzo 2006

Strange days


Giorni strani
spesi ad esplorare
gli infiniti vuoti
tra i singoli battiti
del mio cuore
donato al tempo
avvolgente e pressante
dell’amore

vuoti in cui risuona
cupo e incessante
l’eco dei battiti amati
che suonano armonici
al mio vibrare leggero

musica
che danza nel vuoto
tra le inquietudini
atroci e sublimi
del sapersi vivi
sull’orlo dell’amore
pulsante
d’essere e avere
volere donare
e poi sognare
vivere insieme
e tornare a volare

04 marzo 2006

Avvoltoi


Il lupo corre
affamato
affannato
nelle impervie praterie della vita
sotto cieli di ghiaccio
rincorso dalle ombre
di svolazzanti avvoltoi
grigi ambasciatori
di lugubri presagi

Il lupo è stanco
smarrito
ferito
dalle inesorabili tagliole dell’anima
che lo circondano
imprigionando fantasmi
con occhi velati di morte

Il lupo corre,
senza meta
ma corre
mentre  pigri messaggeri d’ombra
con lo sguardo tagliente
scrutano
ogni suo passo stanco
alla ricerca di un possibile presagio
della sua immobile
fine…

Avvoltoi e lupi
inquietanti cacciatori
e, talvolta
fragili prede
della vita