
Fiamme di rivolta
divampano ed incendiano
i fumosi, oscuri, notturni cieli
nel palpitante epicentro
della vecchia Europa
ed il fuoco consuma, insaziabile
infiniti frammenti di credibilità istituzionale
che l’antica repubblica francese,
cuore pulsante e vitale fulcro
dell’evoluto occidente democratico,
mai avrebbe ipotizzato e temuto
fosse minacciata così violentemente
dalla furiosa esplosione interna di
rabbia
improvvisa, imprevista, implacabile
bande di spietati criminali, feccia
questo è il pensiero dei potenti
e gli scontri si moltiplicano
la rivolta è incontenibile
la notte brucia
la polizia arranca nel buio
squarciato da lampi
esplosioni
fuoco
e sono centinaia
migliaia
decine di migliaia
nelle periferie
nei centri storici
in tutto il paese
distruggono
assaltano
tracimano
e lo Stato
europeo, moderno, ricco, organizzato
arranca impaurito
dalla forza nascosta
che incendia
il mondo
e gli animi,
inadeguato argine
di forze contrapposte
in una resistenza strenua
ma priva di idee
di parole
e gli incubi prendono i nomi del terrore
e si sentono voci sussurrare
nel timore di ascoltare il proprio suono
spettri di guerre lontane
o forse
fin troppo vicine
intifadarivolta, sollevazione, scrollarsi di dosso
un nemico lontano
rinvenuto disgraziatamente nella propria casa
ed il conflitto israelo-palestinese
improvvisamente combatte le sue battaglie
tra place de la Concorde
e la Tour Eiffel
jihadla guerra santa dell’Islam
non più come lotta spirituale interiore
né come difesa del proprio territorio
ma come attacco agli infedeli
fin dentro le loro case
e mentre il mondo impazzisce
ancora una volta
l’informazione ci racconta
che siamo noi
contro di loro
ma chi siamo noi?
e chi sono loro?
ed è triste capire
come si fugga la realtà
di un disagio sociale
che porta in piazza,
armati di fiamme e di fucili,
figli della stessa nazione
che li ospita da generazioni
ma non li ama
coesi dalla povertà
dalla discriminazione
con gli stessi autoctoni,
economicamente meno fortunati,
che marciano al loro fianco
in una violenta follia rivoluzionaria
che non condivido
ma di cui capisco
la genesi
lo sprone
e ricordo lo stesso popolo
di diseredati
assaltare i simboli del potere
perché le briciole di brioche
erano indigeste
senza pane
e non tutti i popoli,
quando hanno fame,
son disposti a lasciarsi morire
lentamente
in silenzio
...
Allons enfants de la Patrie,
le jour de gloire est arrivé
Contre nous de la tyrannie
L'étendard sanglant est levé.
L'étendard sanglant est levé:
Entendez-vous dans les campagnes
Mugir ces féroces soldats!
Qui viennent jusque dans vos bras
Égorger vos fils et vos compagnes.
Aux armes citoyens,
Formez vos bataillons.
Marchons! Marchons!
Qu'un sang impur
Abreuve nos sillons
(Avanti, figli della patria
È giunto il giorno della gloria!
Contro di noi il vessillo sanguinoso
Della tirannide si è spiegato!
Sentite nelle campagne
Urlare questi feroci soldati?
Vengono, fino tra le vostre braccia
A sgozzare i vostri figli, e le vostre compagne.
Alle armi, cittadini!
Formate i battaglioni!
In marcia! In marcia!
Un sangue impuro
abbeveri i nostri solchi!)